Parallelamente alla prima settimana del Tour maschile, il mondo del ciclismo ha rivolto l'altro occhio al Giro Donne. Dieci giorni di gara, 1000 chilometri di ciclismo e un podio finale a Padova, formato da Annemiek Van Vleuten, Marta Cavalli e la spagnola Mavi García.
Gobik è stato il fornitore tecnico delle maglie di leader, in un lavoro che ha portato il lavoro dell'UNHRC (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in Ucraina attraverso la metà settentrionale dello stivale. Come ha detto Roberto Ruini: "Abbiamo sentito l'urgenza di fare la nostra parte valorizzando l'elemento prezioso e distintivo del Giro Donne: la maglia rosa".
Cavalcare il buon momento del ciclismo femminile
Per Andrea Scolastico, country manager di Gobik in Italia, "il Giro Donne è un altro passo avanti nell'immagine del ciclismo femminile. Gobik in Italia. Siamo in un momento in cui sempre più donne si avvicinano al ciclismo, una crescita che è sotto gli occhi di tutti e che attira l'attenzione dei media, dalla televisione ai giornali e ai social network".
Il Giro Donne è stato molto partecipato in questo senso, e tutti gli sponsor tra cui Gobikne hanno beneficiato.
Inoltre, la situazione del ciclismo femminile italiano "sta vivendo un momento di dolcezza, con l'attuale campionessa del mondo Elisa Balsamo, e la ciclista della FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope, che veste GobikMarta Cavalli. Sono due cicliste di livello mondiale, che si distinguono anche per animare le gare e attirare l'attenzione. Molti le identificano con la crescita del ciclismo femminile", afferma Andrea.
Ricordiamo che, oltre a Marta Cavalli, Gobik veste anche Mavi García e la sua squadra, l'UAE Team ADQ. In altre parole, nella giornata conclusiva, tutte e tre le atlete sul podio hanno indossato il marchio nella foto finale.
"Questi elementi intangibili hanno giocato a favore della Gobik -continua Andrea, con una presenza a 360º nella gara in cui nulla è stato lasciato al caso, muovendosi nel vivo di un evento a cui hanno partecipato una moltitudine di attori del settore e il pubblico finale".
Ma non è solo immagine, anche una dose di commenti interni, prodotti nella gara stessa, contribuiscono: "Oltre al potere di immagine che l'evento significa, abbiamo commenti costanti da parte dei ciclisti. I diversi leader che hanno indossato le nostre maglie hanno confermato la qualità dei nostri capi, soprattutto la vestibilità e la grafica creata per l'evento.
Italia, un calendario in continua crescita
Il Giro Donne può apparire come il fiore all'occhiello dell'espansione di Gobik in Italia, ma il marchio ha deciso di puntare su più fronti in parallelo.
"Le scelte nel calendario degli eventi non sono casuali. La nostra valutazione si basa sul livello di organizzazione, che deve essere impeccabile, sapendo di poter avere una buona e interessante presenza", afferma Andrea, che ricorda l'ingresso in RCS, organizzatore del Giro d'Italia, attraverso il Giro di Sicilia, che si è disputato ad aprile.
La crescita è in atto anche nel ciclismo non professionistico, con accordi in gare di grande dimensione e prestigio. È il caso del Dolomiti Superbikenel fine settimana del 9-10 luglio, o in precedenza del Nove Colli. In entrambi gli eventi Gobik Siamo stati sopraffatti dal livello di accettazione dei nostri capi. Il pubblico ha parlato molto bene di ciò che ha visto nella nostra mostra".
Entrambi gli eventi si aggiungono ad altri come le Specialized Series, quattro raduni ciclistici sotto lo stesso circuito, e alla presenza all'IBF, Italian Bike Festival, il vero fulcro dell'industria tessile ciclistica in Italia.
Come ricorda Andrea "Gobik è in Italia da circa due anni. In questo momento stiamo facendo parlare di noi, la gente ci vede e si interessa a noi. Stiamo crescendo e lo stiamo facendo con punti vendita allineati ai valori del marchio. Stiamo crescendo nei migliori negozi e la nostra immagine sta migliorando in modo esponenziale.