Diario della Vuelta a Burgos: una delle più belle volate che si possano vedere

"Passare il freddo a Burgos" ci dicono sorridendo al caldo, mai detto meglio, della fine della seconda tappa della Vuelta a Burgos, ormai "capitale mondiale del ciclismo".

Una tappa in altopiano, su un terreno secco e altopiano, ocra d'estate, ghiacciato d'inverno, che ha reso emozionante il secondo giorno di gara, che aspettavamo come se fosse maggio, anche se siamo alle porte di agosto.

Una giornata che si è risolta in una volata, un trionfo magistrale di Fernando Gaviria, con tre compagni di squadra in meno rispetto a lui, che si è dovuto ritirare alla partenza per aver avuto contatti con una persona risultata positiva al coronavirus qualche giorno prima.

Ma Gaviria non si è fatto scoraggiare e ha aperto il conto in una volata che parla del livello della corsa, battendo Démare, Bennett e Trentin; tra qualche giorno, quando si correrà la Milano-Sanremo, forse si parlerà di qualcuno di questi.

Il lavoro degli organizzatori è stato premiato in un percorso che ha collegato diversi punti del Cammino di Santiago attraversando la provincia di Burgos: "La cosa più importante è una cosa di cui ho parlato con l'organizzatore, e cioè che gli obiettivi del Consiglio Provinciale sono quelli di far conoscere il territorio, di dare un'immagine della zona... La partenza e l'arrivo sono in piccole città, ma l'importante è far conoscere il contenuto turistico di tutti i percorsi", dice Gino Dona, di Gobikdi Burgos.

Siamo al secondo giorno", continua, "e si vede che i protocolli sono più interiorizzati e normalizzati tra la gente. Non è piacevole indossare una maschera per tutto il giorno, ma dobbiamo stare attenti al materiale che andiamo a distribuire, sempre con le mani pulite".

Oggi hanno lavorato dal camion del podio, "molto simile alla Vuelta a España", dice, "tutto è più comodo".

Gino ha un'opinione molto chiara sui tre ciclisti che sono stati esclusi: "Sembra che abbiano vissuto con una persona che è risultata positiva al coronavirus e sono stati ritirati. C'è rispetto nell'ambiente, ma non si può dire che ci sia nemmeno paura. Si prendono le decisioni come in qualsiasi altro sport, si fanno i test a tutti coloro che sono più vicini alla squadra e se stanno tutti bene, tutto va avanti. Dobbiamo stare attenti e limitare i rischi, ma non possiamo fermarci e il mondo deve andare avanti. Siate coerenti e seguite le regole della distanza sociale e delle maschere, tenete sempre le mani pulite.

Per il momento Gobik È soddisfatto dell'andamento della gara e del suo impatto: "Siamo molto contenti, non solo per quello che si vede sul podio, l'immagine delle due squadre di GobikCaja Rural e Kometa, si vede in tutte le fughe. Sono minuti di televisione. È troppo presto per conoscere l'impatto, ma credo che sarà positivo".

"Anche il leader è partito con una maschera in tinta con la maglia", conclude.

Testo: Il taccuino di JoanSeguidor

Foto: Foto Gomez Sport

Torna al blog